Rispetto ad
Apollo, Ermes assumeva tutte le forme, prendeva tutte le strade, nessuno
era più molteplice e versatile di lui. Aveva una mente «colorata»,
«variegata» (poikilométis) come una pittura o
un tappeto o la coda di un pavone: ma anche artificiosa e costruita
come una poesia e un discorso elegante; ed intricata ed enigmatica come i
nodi, i labirinti, le costellazioni celesti e il lavoro delle api.
Possiamo dunque comprendere che Ermes stimasse poco la verità.